DIALOGHI SULLA RAPPRESENTAZIONE/L’INGEGNO XII edizione – Genova.Un progetto di Sergio Maifredi. Mercoledí 4 settembre a venerdì 6 settembre 2019 – Ingresso libero
Palazzo della Meridiana, salita S. Francesco 4.Palazzo Pallavicino, via Garibaldi 4.Palazzo Bianco, via Garibaldi 11.Palazzo Spinola Pellicceria, piazza Pellicceria 1Palazzo Tursi, via Garibaldi 9.
Mercoledì 4 settembre ore 21.00.Palazzo Tursi, via Garibaldi 9
PIERGIORGIO ODIFREDDI L’INGEGNO, DALLA TERRA ALLE LUNE
Un viaggio cosmico in compagnia di Plutarco, Keplero e Huygens.In occasione dei 50 anni dal primo passo dell’Uomo sulla Luna.Un progetto di Sergio Maifredi e Piergiorgio Odifreddi.Regia Sergio Maifredi.Produzione Teatro Pubblico Ligure.In collaborazione con Corvino produzioni. Ore 18.00 Galleria di Palazzo Spinola Pellicceria – Piazza Pellicceria 1
FARIDA SIMONETTI.L’INGEGNO DI FILIPPO PARODI, scultore del barocco genovese. NELLA CORNICE RAPPRESENTANTE PARIDE E VENERE.
La XII edizione dei “Dialoghi sulla rappresentazione”, rassegna ideata da Teatro Pubblico Ligure con la direzione artistica di Sergio Maifredi, prosegue mercoledì 4 settembre con due appuntamenti nella stessa giornata. Alle ore 21, a Palazzo Tursi (via Garibaldi 9), Piergiorgio Odifreddi è il protagonista della nuova produzione di Teatro Pubblico Ligure, L’ingegno, dalla Terra alle Lune – Un viaggio cosmico in compagnia di Plutarco, Keplero e Huygens. Lo spettacolo è preceduto alle ore 18 dall’incontro alla Galleria di Palazzo Spinola di Pellicceria (piazza Pellicceria 1) con Farida Simonetti, storica dell’arte e direttore del Museo in cui è stato trasformato Palazzo Spinola, che condurrà il pubblico alla scoperta delle capacità innovative di Filippo Parodi, scultore barocco genovese, nella cornice rappresentante Paride e Venere.
“Dialoghi sulla rappresentazione” quest’anno è dedicata all’Ingegno, alla capacità dell’uomo di superare le difficoltà, inventare soluzioni sempre nuove, abbattere gli ostacoli e proseguire il cammino in un modo migliore. La rassegna è un progetto di Teatro Pubblico Ligure realizzato con il sostegno di Comune di Genova e Regione Liguria, il patrocinio della Camera di Commercio di Genova, la collaborazione di Goethe-Institut Genua e BookPride. Quest’anno si compone di otto incontri a ingresso libero dal 20 maggio al 6 settembre. Nella prima parte della rassegna ne sono stati protagonisti Lauro Magnani, Moni Ovadia, David Riondino e Amanda Sandrelli.Dalla Terra alle lune con Piergiorgio Odifreddi è stato creato per festeggiare i 50 anni dal primo passo dell’Uomo sulla Luna e ha debuttato alla Milanesiana 2019, festival fondato e diretto da Elisabetta Sgarbi. Dalla Terra alle lune è il diario di un viaggio nello spazio, dalla Terra alla Luna e oltre verso i pianeti e i satelliti del sistema solare. Capitano della nave spaziale è Piergiorgio Odifreddi, che per l’occasione ha arruolato come membri dell’equipaggio Plutarco, il grande storico e filosofo greco, Keplero, uno dei padri dell’astronomia moderna e Huygens, il più grande scienziato vissuto in quel mezzo secolo che separa Galileo e Keplero da Newton. Attraverso la traduzione di tre brevi scritti – Il volto della Luna di Plutarco, Sogno di Keplero e l’Osservatore cosmico di Huygens – il Capitano Odifreddi mette così in evidenza.
le reciproche influenze, le anticipazioni scientifiche contenute in queste opere ma anche gli errori intriganti, prendendone spunto per spaziare dalla mitologia alla fantascienza, dalla letteratura al cinema e dalle idee primitive della fisica antica alle sofisticate fotografie dell’astronomia moderna.
Grazie alla capacità di Odifreddi di coniugare l’umanesimo e la classicità con la scienza e la modernità, quello che sino a ora era stato un confronto a distanza durato millenni diventa un dialogo vivo e immediato tra tre grandi protagonisti della cultura occidentale.Un viaggio straordinario con un equipaggio eccezionale.
Protagonista dell’incontro nelle sale della Galleria Nazionale di Palazzo Spinola con il direttore Farida Simonetti sarà la cornice di Filippo Parodi (Genova 1630-1702) raffigurante Il Giudizio di Paride che contorna il Ritratto di Maria Mancini, piccolo dipinto su rame del pittore fiammingo Jakob Ferdinand Voet (1639-1700). Protagonista cioè non sarà, come per lo più avviene, il dipinto, ma la cornice che in questo caso, grazie all’ingegno creativo di Filippo Parodi, passa dal ruolo puramente funzionale e decorativo ad uno ben più ricco riuscendo a divenire mezzo di espressione di un concetto, di comunicazione di un messaggio, pienamente nello spirito delle grandi invenzioni barocche. Parodi sceglie il momento in cui Paride è invitato a indicare la più bella fra tre dee, ma raffigura solo Minerva e Giunone e fa indicare dal dito puntato di Paride la donna del ritratto contenuto nella cornice dichiarando così a chi osserva che è lei, al posto di Venere, la Dea della Bellezza. E certo ciò risulta ben motivato dal momento che si tratta di Maria Mancini, la nipote del cardinale Mazzarino che fece innamorare Luigi XIV, il Re Sole, al punto da dover essere fatta rientrare in Italia destinata nel 1661 alle nozze a Roma con il connestabile Colonna.Venerdì 6 settembre (ore 21) la seconda parte della rassegna si chiude a Palazzo Tursi con il giornalista e scrittore Massimo Minella, in dialogo con Giuseppe Zampini, impegnato in un appuntamento dedicato alla nostra città, dal titolo L’ingegno di Genova dall’Expo del 1914 al futuro. Ma la XII edizione di Dialoghi sulla rappresentazione ha una terza parte all’interno di Bookpride 2019 e continua il 19, 20 e 21 ottobre (ore 17) a
Palazzo Ducale con “Ogni desiderio / desiderare l’incanto”, un progetto di Teatro Pubblico Ligure per Bookpride.
PROSSIMO APPUNTAMENTO
Venerdì 06 settembre, ore 21.00.Palazzo Tursi, via Garibaldi 9.MASSIMO MINELLA in dialogo con GIUSEPPE ZAMPINI.L’INGEGNO DI GENOVA.Dall’Expo del 1914 al futuro
Che cosa fece dell’Expo di Genova del 1914 uno dei più grandi eventi dell’epoca? L’ingegno a cui attinsero progettisti e tecnici per dare vita un appuntamento internazionale memorabile. Nessuno però aveva fatto i conti con un’altra caratteristica del genere umano, che come l’ingegno è riuscita sovente ad affermarsi: la follia. Quella follia da cui si scatenò da lì a poco la Prima Guerra Mondiale. L’Expo di Genova finì così rapidamente nell’oblio, cancellato dai tragici giorni del conflitto che inghiottì anche l’Italia nel 1915. Si perse così la memoria di quei giorni di esposizione internazionale, con i padiglioni eretti in pochi mesi davanti alla stazione di Brignole, nel cuore della città, sotto la regia dell’archistar Gino Coppedè e con le infrastrutture svelate per la prima volta in Italia, la funivia per passeggeri in verticale per salire a Carignano, e la monorotaia che collegava il porto alla città. Allora come oggi, c’erano le grandi aziende manifatturiere italiane a esporre i prodotti del loro ingegno, a cominciare dall’Ansaldo, azienda globale ancor prima che si iniziasse a usare questo termine. La stessa Ansaldo che resta protagonista della scena industriale odierna, chiamata a confrontarsi con i grandi player del mercato internazionale. Dell’expo genovese del 1914, della sua sorprendente attualità e delle prospettive di sviluppo di Genova, Massimo Minella, vicaporedattore dell’edizione genovese di Repubblica, ne discuterà con Giuseppe Zampini, il manager ai vertici di Ansaldo Energia.
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