“Dalle Ande al Cuore di Genova: il Presepe dell’Apurímac alla Chiesa della Consolazione”

Nel cuore di Genova, tra le luci natalizie e il calore delle celebrazioni, prende vita un presepe che racconta molto più di una nascita: narra una storia di missione, cultura e fratellanza. Il Presepe Andino dell’Apurímac, allestito con cura e passione nellaChiesa della Consolazione, in via XX Settembre, è un ponte tra l’Italia e il Perù, tra la spiritualità agostiniana e le tradizioni del popolo Quechua. Realizzato grazie all’impegno dei parrocchiani della Consolazione, il presepe diventa un’opera condivisa, nata dal cuore della comunità.

Un’opera che parla di casa

Questa rappresentazione unica nasce dalla visione di Fra Giuseppe Viscardi, missionario agostiniano che, insieme a Padre Domenico Berni e Padre Giacomo Bonatta, ha dedicato decenni alla missione in Apurímac, una regione peruviana situata a oltre 3.000 metri di altitudine. Il presepe è un omaggio alla loro opera, in particolare a Padre Bonatta, parroco e missionario per 21 anni, scomparso nel 2025 dopo 44 anni di servizio.

Nel presepe, Maria e Giuseppe indossano abiti tipici peruviani, mentre l’alpaca e la vigogna sostituiscono il bue e l’asinello, incarnando la fauna locale. La scena si svolge nella chiesa di Chuquibambilla, con lo sfondo maestoso di Machu Picchu, simbolo della storia millenaria del Perù. Intagliato nel polistirolo da Fra Giuseppe, il presepe diventa così un’opera artistica e spirituale, ma anche un gesto concreto di solidarietà.

La missione agostiniana in Apurímac

Dal 1968, i missionari agostiniani operano nelle Tre Province Alte della Prefettura di Chuquibambilla: Grau, Cotabambas e Antabamba. In queste terre isolate, dove vivono oltre 800.000 persone di lingua quechua, la vita è segnata da agricoltura, pastorizia e una cronica mancanza di servizi essenziali. Le miniere di oro, argento e rame arricchiscono le multinazionali, ma non le comunità locali.

La missione ha portato sviluppo sociale, educativo e religioso: costruzione di case, scuole, aree gioco, laboratori di falegnameria e spazi per il sostegno scolastico. Tra le opere visibili nel presepe, spiccano la chiesa di Huanacopampa e una scuola in costruzione, simboli tangibili dell’impegno missionario.

Un gesto che continua

Un gruppo di parrocchiani, con dedizione e spirito di comunità, ha realizzato il presepe “Apurímac”, ispirato alle tradizioni andine del Perù. Il presepe, ricco di colori, dettagli e simboli culturali, rappresenta la Natività ambientata tra le montagne dell’Apurímac, offrendo uno sguardo interculturale sul mistero del Natale. Un gesto semplice ma profondo, che unisce fede, creatività e fratellanza tra i popoli.

Le offerte raccolte dai visitatori del presepe sono destinate a sostenere questi progetti, mantenendo vivo il legame tra Genova e l’Apurímac. Il presepe diventa così non solo una tradizione natalizia, ma un atto di vicinanza e memoria, un modo per dire che quella terra lontana è, per molti, una seconda casa.

@ivonnetorrestacle1@davidpazmio – il Quotidiano latinoamericano

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